Come leggere la bolletta

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Come leggere la bolletta2023-06-07T12:49:22+02:00

La bolletta dell’acqua è composta di tre parti:

prima pagina – BOLLETTA PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO – sono riportati i dati identificativi, il riepilogo addebiti/accrediti, le letture rilevate

seconda pagina – PERIODO DI BOLLETTAZIONE – sono indicati i consumi e i costi, gli oneri di depurazione e le tariffe del Servizio Idrico Integrato

terza pagina – contiene le informazioni agli utenti: modalità di pagamento, modalità di calcolo acconti, clausole del distacco per morosità, modalità di incasso delle fatture negative.

Nel riquadro a destra (A) della prima pagina sono indicati il codice utenza di undici cifre che identifica il punto di fornitura e il codice utente di sei cifre che identifica il soggetto titolare del contratto.

nello spazio Bolletta per il Servizio Idrico Integrato (B) trovi il numero di fattura, la data di emissione e il periodo di riferimento

poi abbiamo il  totale da pagare e la scadenza del pagamento.

Ai clienti domestici nel caso in cui le fatture vengano pagate oltre la data di scadenza indicata, viene applicata un’indennità di ritardato pagamento per i primi 30 giorni, pari ad 1/12 del Tasso BCE sull’importo della fattura, e comunque mai inferiore a € 3,00 a titolo di penale.

Trascorsi i primi 30 giorni, sono addebitati, oltre alla penale sopra indicata, gli interessi di mora, pari al Tasso BCE, maggiorato di tre punti e mezzo.

Ai clienti diversi dai domestici viene applicata un’indennità di ritardato pagamento pari al Tasso BCE aggiunti di punti percentuali previsti dal Decreto Legislativo 231/2002, art 5 e ss.mm.ii.

nelle SPECIFICHE CONTRATTUALI (C ) sono indicati:

ubicazione del punto fornitura

matricola del contatore

calibro del contatore

servizi forniti (acquedotto, depurazione, fognatura)

descrizione della tariffa definisce le tipologie d’uso della fornitura suddivise in domestico, non domestico (commercio industria artigianato, uso pubblico, zootecnico), le unità immobiliari ovvero il numero di alloggi che sono serviti dal contatore

profilo utente residente o non residente riferito al punto di fornitura.

se residente si applicano le quattro TARIFFE SERVIZIO IDRICO INTEGRATO (H)– agevolata, base, I fascia, II fascia

se non residente si applicano le tariffe base, I fascia, II fascia

Numero componenti  il nucleo famigliare: le Autorità Regolatrici hanno definito convenzionalmente la famiglia standard da 3 componenti a cui vengono applicati gli scaglioni 0-60 per tariffa agevolata, 61-150 per tariffa base, 151-240 per I fascia, per II fascia >240.

Se il componente è pari ad esempio a 1, gli scaglioni si applicano dividendo per un/terzo lo standard ottenendo: 0-20 per tariffa agevolata, 21-50 per tariffa base, 51-80 per I fascia, per II fascia >81.

il deposito versato si riferisce all’importo versato in fase di attivazione del contratto a titolo di cauzione, che al momento della cessazione verrà rimborsato ed è fruttifero di interessi

modalità di pagamento che si distinguono in rimessa diretta con bollettino MAV o addebito bancario/postale salvo buon fine, ma anche con bonifico o carta di credito

il codice SDD da indicare nel modulo per la richiesta di addebito con domiciliazione sul conto corrente bancario/postale

Alla voce RIEPILOGHI (D) è previsto un allegato dedicato dove sono indicate le eventuali bollette contabilmente insolute al momento dell’emissione della bolletta

Alla voce LETTURE RILEVATE (E) viene data indicazione del tipo di lettura rilevata e comunicata precedentemente, quella attuale con le date di riferimento.

Il consumo previsto  è la previsione basata sul consumo storico

L’importo della bolletta SERVIZIO IDRICO INTEGRATO (F) è composto dalle seguenti voci:

Quota fissa secondo le tariffe in vigore calcolate sulla durata del periodo e secondo la tipologia d’uso

Servizio acquedotto in relazione alle tariffe in vigore per scaglione di consumo

Servizio depurazione se presente

Servizio fognatura se presente

In caso di bolletta con consumo effettivo a seguito di bolletta stimata, questa viene considerata come acconto e il sistema genera un conguaglio, riparametrando i consumi sulla base dei giorni intercorsi tra la data di ultima lettura effettiva e la lettura attuale.

Le bollette precedentemente emesse su consumo stimato vengono considerate come acconti e pertanto detratte dagli importi.

Gli ONERI DI PEREQUAZIONE (G) servono a compensare costi sostenuti nell’interesse generale del sistema, ad esempio per sostenere interventi di solidarietà in caso di calamità naturali o per le agevolazioni sociali.

Nel riquadro (I) opposto al bollettino di pagamento sono indicati i tempi entro i quali inviare l’auto-lettura del contatore.

Le modalità di comunicazione sono le seguenti:

  • telefonando al numero verde 800236211
  • con l’APP scaricabile da Google Play o Apple store
  • iscrivendosi al sito alla pagina Sportello on-line dove si può usufruire di altri servizi
  • inviando la lettura alla casella letture@gruppoamag.it
  • telefonando al centralino 0131 283611

ESEMPIO BOLLETTA
GLOSSARIO BOLLETTA

E' indice di una degradazione in atto di materiale organico (quando non derivi direttamente da scarichi industriali) ovvero di inquinamento. Tale composto è di regola assente nelle buone acque profonde. La sua VMA nell’acqua potabile è di 0,500 mg/l.

Il calcio è un elemento molto abbondante ed è presente in molti minerali costituenti la crosta terrestre. Quantità elevate di calcio nelle acque indicano generalmente la provenienza da rocce tipo calcari (carbonato di calcio) e dolomie (carbonato doppio di calcio e magnesio). Quando il tenore di calcio è superiore a 150 mg/l l'acqua può essere definita "calcica". Il calcio è un elemento necessario per la formazione dei denti e del tessuto osseo; le acque calciche sono consigliate sia durante la gravidanza, sia in età avanzata per combattere l'osteoporosi. Anche nel caso di malattie cardiovascolari non ci sono controindicazioni all'impiego di acque contenenti calcio.

Anioni (ioni con carica elettrica negativa) presenti naturalmente nelle acque. I cloruri sono presenti in tutte le acque fluviali, lacustri e sotterranee grazie alla mobilità e solubilità di questo ione. In acque sotterranee, generalmente, si possono riscontrare concentrazioni da pochi mg/l fino a 1000 mg/l; quantità più elevate sono presenti nelle acque che vengono in contatto con rocce evaporitiche (salgemma). La concentrazione di cloro è alta in acque di scarico o acque grezze perché il cloruro di sodio è un elemento comune nell’alimentazione e rimane inalterato durante la digestione. Le acque ricche in ioni cloruro facilitano la secrezione gastrica, ma tendono a diventare aggressive quindi possono danneggiare tubi e strutture di metallo così come piante in crescita. Il VMA per i cloruri nell’acqua potabile è di 250 mg/l.

Esprime la concentrazione dei sali dei metalli alcalino-ferrosi rappresentati soprattutto da calcio e magnesio. Le acque troppo ricche di calcio e magnesio lasciano rilevanti incrostazioni quando vengono riscaldate. L’unità di misura della durezza il grado francese che corrisponde a circa 10 mg/l di carbonato di calcio. Il termine "durezza" è stato usato in passato per quantificare la capacità dell'acqua di causare la precipitazione di composti insolubili di calcio e magnesio dai corrispondenti saponi alcalini usati come detergenti. In origine il concetto di durezza esprimeva quindi la maggiore o minore capacità di produrre schiuma quando ad essa veniva addizionata una certa quantità di sapone: la presenza di calcio e magnesio ne riduce infatti la formazione e quindi limita il "potere lavante" dell'acqua. Per questa ragione nelle macchine per lavaggio vengono impiegati sistemi di "addolcimento" per portare l'acqua a valori di durezza non superiori a 5-10 °F. Vi sono diverse scale di classificazione della durezza delle acque; fra queste si può riportare la seguente:

  • leggere o dolci: durezza inferiore a 15 °F;
  • mediamente dure: durezza compresa tra 15 e 30 °F;
  • dure: durezza superiore a 30 °F.

Si tenga presente che non esiste un valore limite per la durezza né per le acque minerali, né le acque potabili, ma un intervallo consigliato per queste ultime compreso fra 15 e 50 °F a dimostrazione che tutte le persone sane e di qualunque età possono bere acque con tali valori di durezza. Una durezza media o elevata potrà determinare variazione nel gusto dell'acqua, ma non problemi sanitari.

Il fluoro è un elemento indispensabile per l'organismo umano in quanto è un costituente dei denti e delle ossa. I limiti di concentrazione nelle acque sono stabiliti in base ad una valutazione comparata degli apporti di fluoro con l’acqua e con gli alimenti e variano in funzione della temperatura media annuale, che condiziona la quantità di acqua assunta come bevanda. Il limite superiore non deve essere oltrepassato per evitare di andare incontro a fluorosi dei denti (formazione di chiazze scure nella dentatura) e delle ossa. Il VMA per il fluoro nell’acqua potabile è pari a 1,5 mg/

Sono presenti in tutte le acque per conseguenza di fenomeni naturali (in questo caso gli apporti sono sempre molto modesti), ma soprattutto di attività umane. Composti azotati, successivamente trasformati in nitrati, si formano nell'atmosfera per azione delle scariche elettriche. Con la pioggia penetrano nel suolo e raggiungono le acque sotterranee. Altri fenomeni naturali (nitrificazione delle sostanze vegetali) concorrono alla produzione di nitrati. Quantità elevate di nitrati nelle acque sono imputabili all'azione dei fertilizzanti azotati: dopo lo spargimento sul terreno essi vengono dilavati dalle piogge e trasferiti nelle acque superficiali o infiltrati in quelle sotterranee. Sono quindi indice di inquinamento sia per quanto riguarda le acque superficiali sia per quelle profonde. Nelle acque potabili la loro concentrazione non deve superare il valore massimo ammissibile (VMA) di 50 mg/l.

Derivano dalla rapida ossidazione dell’ammoniaca; sono indice di una degradazione in atto di materiale organico ovvero di inquinamento. Tali composti sono di regola assenti nelle buone acque profonde. Nelle acque potabili la loro concentrazione non deve superare il valore massimo ammissibile (VMA) di 0,500 mg/l.

Misura il grado di acidità – alcalinità dell’acqua che può risultare acida (caratteristica dell'aceto e del limone) o basica (caratteristica della soda). Ad esempio l'aceto ha pH (circa) 4, il limone 3, mentre una soluzione di bicarbonato di sodio (circa) 9. Il pH dell'acqua distillata e priva di anidride carbonica disciolta è 7,00 a 25 °C. Questo valore di pH definisce la condizione di neutralità; pH inferiori a 7 indicano condizioni di acidità, superiori di basicità. Valori troppo alti o troppo bassi influiscono negativamente sulla gradevolezza dell’acqua il cui pH ottimale è compreso tra 6,5 e 8,5.

Importante per valutare il grado di mineralizzazione dell’acqua cioè il quantitativo dei sali disciolti. Si tratta di composti di sodio, potassio, calcio, magnesio, di cloruri, solfati e bicarbonato. Talvolta anche i nitrati fanno parte dei componenti principali ma la loro presenza a certi livelli di concentrazione non costituisce un buon segno. Il valore indicato corrisponde alla parte solida che rimane, dopo aver evaporato alla temperatura di 180 °C, un litro di acqua. Le acque troppo mineralizzate oltre ad avere un gusto variabile di salato lasciano eccessive quantità di depositi per evaporazione. Il valore massimo consigliato è pari a 1500 mg/l.